Il Salento tornerà ad essere verde

Il re del melograno Uzi Cairo ha fondato una società di servizi per accompagnare l’agricoltore dal germoglio al banco dell’ortofrutta.

Ha investito nel melograno quando nessuno ci credeva: a distanza di 10 anni esatti, Uzi Cairo, fondatore dell’azienda copertinese Cairo&Doutcher, ha messo in piedi un progetto che coinvolge tutto il Mezzogiorno d’Italia, con 450mila piante di diverse varietà di melograno, 3.000 ettari coltivati in Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania e Lazio, che danno lavoro a 50.000 persone, tra diretto e indotto.
E ora il re del melograno lancia una nuova sfida: «Rendere il Salento una fucina di talenti nel settore agricolo, attraverso una rete virtuosa basata su formazione, assistenza tecnica, attività di ricerca e sviluppo e attività di sensibilizzazione e promozione culturale». In una frase, «rendere il Salento verde».

Un salto nella storia

Sono forse state le sue origini ibride a fargli vedere un’unica identità agricola del Mediterraneo: Uzi è nato in Israele 70 anni fa, ma nel 1984 è tornato a Copertino, terra natia del padre, per ristabilire un legame con le origini attraverso la terra. Già agricoltore in Israele, nel 1991 ha fondato a Copertino Cairo&Doutcher, partendo con la coltivazione della gypsophila, il cosiddetto “velo da sposa”. Da lì, il percorso è stato in continua espansione. Oggi, Cairo è uno dei maggiori conoscitori di frutta tropicale, che ha impiantato anche in Italia, grazie alle consulenze di agronomi israeliani e all’esperienza maturata sul campo. Ecco perché, accanto al melograno, Cairo sta puntando anche su mango e avocado: di quest’ultimo sono state prodotte 300mila piante, nelle varietà Ettinger, Pinkerton, Hass, B.L. e Reed. E ora l’imprenditore sta pensando a renderne la metà a coltivazione biologica entro il 2022.
E poi ci sono le bacche di goji, i litchi e perfino la cannabis terapeutica.
Un orgoglio, quello di Cairo, che ha un’unica parola d’ordine: la qualità
Non a caso, nel suo ambiente, Cairo viene chiamato “L’Armani dell’ortofrutta”.

L’ultima rivoluzione: LA PERA EDEN

La ferita degli ulivi infettati dalla xylella brucia ancora, nel Salento come in tutta la Puglia, e la riconversione agricola diventa un’urgenza che non si può più rimandare. E non si tratta solo di melograno, ma anche di avocado, mango, mele e di una varietà di pere che porterà alla coltivazione di un milione di piante nei prossimi tre anni. Non una pera qualsiasi, ma una varietà, la Eden, che è in grado di conservare tutte le proprietà organolettiche anche dopo un anno di conservazione in frigorifero. Una rivoluzione, insomma.
Uzi Cairo ci crede prima degli altri, da buon imprenditore che ha girato il mondo e che ha una visione degli eventi ben più lunga di molti suoi colleghi: i fatti gli hanno dato ragione, se oggi il melograno made in Salento vanta ben 6 varietà, di cui 3 (Emek, Shani e Yain) a raccolta precoce e regolarmente brevettate. «Il melograno made in Italy – spiega l’imprenditore – ha l’8% di proprietà antiossidanti in più rispetto a quello prodotto in altri Paesi: è certificato da studi condotti dalle università di Bari e Bologna. Entro il 2022, faremo un altro migliaio di ettari di varietà precoce».

Hub Service Cairo Tecnica: cos’è e perchè sarà innovativo

I tempi sono maturi per un nuovo salto: fondare una società di servizi che accompagni l’agricoltore dal germoglio al banco dell’ortofrutta, per tutelarne il potere contrattuale, passando per l’innovazione dei sistemi di coltivazione. Ecco l’Hub Service Cairo Tecnica, una rete di soggetti in grado di rispondere all’attuazione di nuovi modelli di trasferimento delle competenze, basati su approcci collaborativi e sulla co-produzione di valore aggiunto e d’innovazione nel settore dell’agronomia e dell’agricoltura specializzata.
La rete opererà su 4 aree di intervento: formazione, assistenza tecnica, attività di ricerca e sviluppo e attività di sensibilizzazione e promozione culturale, offrendo anche servizi di orientamento al lavoro e di accompagnamento all’inserimento lavorativo. In particolare, l’attività di ricerca e sviluppo ha l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi formativi e di inserimento lavorativo ed è funzionale allo sviluppo dei servizi di assistenza tecnica alle imprese, puntando su innovazione e Impresa 4.0. «Ogni anno, investiamo tra i 400 e i 500 mila euro in ricerca e sviluppo – spiega Cairo – perché sappiamo bene quanto sia importante essere sempre aggiornati, migliorare le nostre tecniche di produzione e puntare su una qualità sempre migliore».

Come e dove sottoporsi al test



I servizi formativi saranno orientati su due focus: formazione aziendale, con interventi per la competitività delle imprese agricole, attraverso l’aggiornamento delle risorse umane e professionali, e formazione professionale, con l’attivazione di percorsi di formazione per giovani inoccupati da inserire nel settore della produzione agricola. 
I servizi di assistenza tecnica, poi, consistono in supporto alla gestione delle pratiche, finanziamento aziendale, avviamento d’impresa, nuovi insediamenti, Business Plan, incentivi fiscali nazionali e comunitari, da un lato, e supporto alla gestione dei nuovi impianti di produzione e dei terreni, relativamente ad allestimento, dislocazione risorse produttive, supporto tecnico agrario, riorganizzazione produttiva e implementazione di nuova tecnologia, dall’altro.
E ancora, il nuovo Hub svolgerà Servizi di Agenzia per il Lavoro, al fine di ricercare il personale adatto alle esigenze delle imprese agricole e ai candidati, assistendoli nella formazione professionale e nella ricerca di opportunità lavorative; ma anche di accompagnamento al mondo del lavoro e di orientamento “Garanzia Giovani”. 
Non ultimo, l’obiettivo della sensibilizzazione alla cultura dell’agricoltura negli istituti scolastici.

Con 70 dipendenti, oggi Cairo&Doutcher è l’azienda che vuole riportare agli antichi fasti l’identità agricola nel Salento e restituire la luce di speranza dopo un decennio buio di xylella.

Per saperne di più www.cairodoutcher.com